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lunedì 30 giugno 2025

Verde o blu? 🟩🟦 Il linguaggio plasma la realtà (e la manipola) | DARK GHOST edizione podcast


In sintesi:

La lingua che parli condiziona il tuo modo di pensare, di vedere il mondo e perfino di decidere cosa considerare reale. In questo episodio del podcast Missione Scrittura entriamo nel cuore della manipolazione linguistica con un esempio sorprendente: la distinzione (non universale!) tra verde e blu. Un viaggio tra percezione, espressione e controllo, che rivela come la lingua sia il primo filtro attraverso cui passa la realtà... e come viene usata in Dark Ghost per alterarla.


🔍 Come può la lingua manipolare il pensiero?

La correlazione tra linguaggio e pensiero è ben più profonda di quanto sembri. Non è solo questione di parole, ma di visione del mondo: se una lingua non prevede una distinzione tra due concetti (come verde e blu), i parlanti non li percepiscono davvero come separati. La lingua, quindi, non descrive la realtà: la crea.


🟩🟦 Verde o blu? Il caso reale che sconvolge le nostre certezze

  • In alcune lingue (es. coreano, giapponese premoderno o diverse lingue dell’Asia sudorientale) verde e blu non sono distinti nettamente.

  • Spesso le parole attuali per "blu" sono prestiti da lingue coloniali come inglese o spagnolo.

  • Anche in italiano:

    • Blu è un prestito germanico (dal tedesco blau)

    • Azzurro viene dall’arabo/persiano

    • La parola verde ha radici latine: è l’unico “originario” tra i tre.

Se non hai la parola, non hai nemmeno la categoria. 


🧠 Perché è importante anche per chi scrive?

Per chi scrive (o crea mondi narrativi) questo è un elemento potentissimo:

  • Puoi modellare una civiltà a partire dalla sua lingua.

  • Puoi limitare il pensiero di un personaggio rendendogli impossibile nominare un’idea.

  • Puoi usare la lingua come strumento mediato dalla tecnologia, proprio come succede in Dark Ghost.


🤖 Come ho usato tutto questo nel prequel di Dark Ghost, AI: Anomalia Irreversibile

Nella novella prequel, Jo Jo Nishimura usa il giapponese come lingua di comunicazione segreta:

  • Parla in giapponese a Mei Lin per poter cancellare selettivamente le conversazioni dai suoi registri interni... in pochi click

  • Questo gli permette di aggirare la sorveglianza senza creare nuovi codici, solo usando una lingua 

È un esempio concreto di manipolazione linguistica a livello tecnologico ed emotivo. Se hai qualche obiezione sul funzionamento di questa strategia... non ti resta che scaricare la storia e verificare di persona cosa succede!

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🎭 Cosa succede a livello identitario quando cambi lingua?

Chi parla più lingue lo sa:

  • Cambia il tono di voce

  • Cambia il modo di ragionare

  • Cambia anche il tipo di pensieri che fai

Parlare la propria lingua madre è come tornare a casa... o no a seconda della percezione che ognuno ha della sua lingua "di partenza". Parlare in una lingua imposta può generare una sensazione di sottomissione, così come si può notare nella storia del Colonialismo.


💛 Spoiler del prossimo episodio

Nel prossimo episodio vedremo come cambia la percezione del controllo in base alla lingua che usi. Con un esempio spiazzante che collega la passività verbale alla rinuncia al potere.


🎁 Extra per chi vuole approfondire


🎧 Ascolta l'episodio del podcast


giovedì 26 giugno 2025

RAS e neurofiltraggio: come il cervello seleziona la realtà


Che cos’è il RAS e come filtra la tua realtà (davvero)?

In sintesi: Il RAS (Reticular Activating System) è il “filtro di realtà” del tuo cervello, situato nel tronco encefalico, che decide quali stimoli trasformare in attenzione e memoria. I tuoi obiettivi, paure e desideri ne modulano e sono anche il risultato del suo funzionamento: imparare a conoscerlo e usarlo tramite scrittura e neuroplasticità ti dà il potere di riscoprire mondi e opportunità nascoste.

Hai mai notato più auto rosse dopo aver deciso di comprarne una?

È la famosa red‑car syndrome. Il mondo non è cambiato: è cambiato il tuo filtro mentale. Il responsabile è il RAS, una rete di neuroni che:

  • Riceve input da tutti i sensi.
  • Filtra milioni di stimoli al secondo.
  • Trasforma in “segnali” solo ciò che corrisponde a obiettivi, paure o desideri conformi a un traguardo principale: la tua sopravvivenza.

⚠️ Senza il RAS saremmo sommersi da suoni, luci e pensieri "inutili". Il RAS è il portiere silenzioso della tua coscienza... il problema è che non sempre sai se filtra le cose giuste!

In che modo il RAS decide cosa "far passare"?

Il RAS interagisce con la corteccia cerebrale e il sistema limbico. Ecco i tre criteri chiave che ne guidano il “motore di ricerca interno”:

🎯 Obiettivi consapevoli: tutto ciò che miriamo a ottenere (es. trovare opportunità di lavoro, imparare una lingua, ordinare la pizza).
😨 Paure inconsce: stimoli che percepiamo come minaccia (rumori improvvisi, segnali di pericolo, il capo che urla).
Desideri latenti: attrazioni interiori (hobby nascosti, curiosità intellettuali, pulsioni non accettate dalla società).

Il risultato? Una percezione personalizzata che modella la tua esperienza quotidiana... senza che tu lo sappia! Questa non è fantascienza, succede a tutti e tutto il giorno.

Quali esperimenti confermano questo filtro?

Studi classici e moderni evidenziano la portata del RAS:

  • Inattentional Blindness (Neisser et al., 1979): partecipanti non notavano un gorilla al centro di una scena se focalizzati su un compito visivo.
  • Red‑Car Syndrome: ricercatori mostrano come il semplice pensiero di possedere un’auto renda il cervello più sensibile ai segnali cromatici rossi.
  • fMRI e arousal: scanner cerebrali mostrano attivazioni del RAS con suoni intensi o parole chiave emotive, in assenza di input visivi.

Come si “ricalibra” il tuo RAS?

Grazie alla neuroplasticità, il RAS può essere addestrato e rimodellato:

🖋️ Scrittura riflessiva: annotare ogni giorno obiettivi e paure in un diario crea “impronte” sinaptiche che rinforzano specifici percorsi di attenzione. Parlo da ormai svariati anni dell'importanza essenziale del journaling e del diario di scrittura per gli autori. Trovi innumerevoli contenuti gratuiti su TUTTE le mie piattaforme!
🧠 Simulazione mentale: immaginare scenari futuri attiva circuiti di LTP (potenziamento a lungo termine, fenomeno di plasticità sinaptica) favorendo la consolidazione della memoria su ciò che immagini. Il cervello non sa distinguere fra realtà e immaginazione, ciò che conta è la potenza dell'impulso.
🧘 Meditazione mirata: pratiche di mindfulness incrementano la BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor, proteina indispensabile per lo sviluppo, la sopravvivenza e la plasticità delle cellule nervose) e modulano l’attività del RAS, migliorando concentrazione e resilienza emotiva.

➡️ Prova subito: scrivi tre frasi che descrivono il tuo più grande obiettivo. Rileggile ogni mattina per una settimana e annota i cambiamenti nella tua attenzione. Se poi scomponi il tuo obiettivo in mini passi attuabili subito... magari qualcosa cambierà ancora più velocemente!

Domande frequenti sul RAS

1. Che differenza c’è tra RAS e attenzione?

Il RAS è il filtro "automatico" che decide quali segnali portare alla coscienza; l’attenzione è la conseguenza conscia di quei segnali passati dal filtro. Se il filtro non ti indica su cosa focalizzarti, l'attenzione non potrà "accendersi" al momento opportuno.

2. Posso “spegnere” il mio RAS?

Non completamente, ma puoi modificarne la sensibilità: tecniche di scrittura e meditazione cambiano le connessioni sinaptiche e riducono il rumore di fondo. Devi lavorare molto sulla tua neuroplasticità.

3. Quanto ci vuole per ricalibrare il RAS?

Alcuni effetti si notano in pochi giorni (maggiore consapevolezza di stimoli), mentre cambi strutturali richiedono settimane di pratica costante. In linea di massima, per creare una nuova abitudine servono circa 21 giorni, puoi iniziare da qui.

Conclusione operativa

Il RAS è il regista silenzioso della tua percezione: comprenderlo e usarlo è il superpotere che ogni autore e creativo può coltivare. Conoscere il filtro significa scoprire storie e opportunità nel tuo quotidiano.

📺 Guarda il video “Il filtro che governa il tuo cervello” per approfondire come neuroscienze e scrittura possano trasformare il tuo modo di percepire il mondo.


Se ti piacciono questi argomenti e vuoi vederli in azione nel mondo della narrativa e della fantascienza...

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mercoledì 25 giugno 2025

🔥 Impegnato o produttivo? La differenza che può sabotare il tuo romanzo


🔥 Impegnato o produttivo? La differenza che può sabotare il tuo romanzo



In sintesi:

Essere impegnati non significa necessariamente fare progressi. In questo articolo (tratto dall’episodio del podcast Missione Scrittura), esploriamo la differenza concreta tra attività che ti tengono occupato e azioni che producono veri risultati nella scrittura. Ti aiuterà a cambiare prospettiva sul tempo, sull’attenzione e sulla gestione del tuo progetto narrativo.


🤔 Essere impegnati = essere produttivi?

Sembra una formula logica, vero? Se sei impegnato, stai facendo qualcosa. E se fai qualcosa, stai producendo.

In realtà... no.
Essere impegnati ed essere produttivi sono due cose molto diverse.
La differenza chiave? Il risultato tangibile.

Impegnato = stai facendo qualcosa

Produttivo = stai ottenendo qualcosa


📚 Vale per la scrittura, ma anche per la lettura

Questo fraintendimento colpisce anche chi legge per migliorarsi: che tu stia studiando narrativa, imparando tecniche o documentandoti per il tuo romanzo, leggere non basta.

Aprire articoli, saltare da un link all’altro, guardare video… può sembrare lavoro utile. Ma finché non selezioni, elabori e integri attivamente, non stai producendo. Stai solo riempiendo la testa. Per questo è indispensabile imparare a prendere appunti e a usarli in modo attivo!

Ti sarà utilissimo il video su YouTube: 

❌ Perché i tuoi APPUNTI sono INUTILI e come rimediare! ✅



💡 L’esempio classico: la ricerca che diventa un labirinto

Hai mai aperto 10 tab per cercare qualcosa per il tuo romanzo… e poi ti sei ritrovato a non aver salvato nulla?

Quella non è ricerca. È esplorazione preliminare.
La ricerca vera inizia quando:

  • salvi i materiali rilevanti

  • annoti ciò che ti serve davvero

  • ti poni domande per integrarli nel tuo progetto in modo proattivo

Solo allora diventa produttività narrativa... il resto è un passatempo.


✍️ Strategie pratiche per diventare davvero produttivi

1. Definisci priorità chiare

Prendi il tuo diario di scrittura (o iniziane uno). Scrivi:

  • Qual è il progetto su cui stai lavorando?

  • Quali sono le due attività che più impattano sul suo sviluppo?

  • Cosa devi concretamente fare per portarle avanti?

💬 Se il tuo obiettivo è "scrivere tot parole al giorno", allora sì: metti il sedere sulla sedia e inizia a scrivere. Nessuna magia.


2. Blocchi di tempo seri

Programma finestre di scrittura come se fossero appuntamenti dal dentista: non si rimandano.

Esempio:
🕐 dalle 17:00 alle 18:00 → scrittura
🕐 dalle 18:00 alle 18:30 → ricerca

Non mischiare. Scrivi quando scrivi. Ricerca quando è il momento di cercare. Correggi quando correggi.
Evita la dispersione.


3. Monitora i tuoi progressi (davvero)

Tieni traccia nel diario di scrittura di:

  • data e ora della sessione

  • attività svolta (es. “capitolo 3 – 700 parole”)

  • risultato ottenuto, mood, sensazioni, note varie

Rileggendo dopo 2 settimane, capirai se stai avanzando… o solo girando in tondo.

Se non misuri, non puoi correggere la rotta.


❌ Attenzione alle trappole della finta produttività

  • Fare ricerche durante la scrittura → ti fa deragliare

  • Correggere mentre scrivi la prima stesura → ti fa perdere slancio

  • Leggere senza prendere appunti → illusione di apprendimento

  • Saltare da un’attività all’altra → zero profondità

La creatività ha bisogno di libertà, sì. Ma la libertà nasce da una struttura intelligente, non dal seguire il vento come una bandierina abbandonata su uno spaventapasseri!


🎁 Vuoi davvero diventare produttivo? Inizia da qui:

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📎 Domande frequenti

💭 Posso comunque leggere per ispirarmi?
Certo. Ma se vuoi che la lettura contribuisca al tuo progetto, servono strumenti attivi (note, domande, confronto).

💭 Serve davvero scrivere tutto su un diario?
Sì, se vuoi smettere di andare a caso. Il diario di scrittura è un alleato silenzioso che ti mostra dove stai andando. Puoi usare anche delle app, ma assicurati di non creare caos e dispersione.

💭 E se ho poco tempo?
Meglio 30 minuti produttivi che 3 ore di pseudo-impegno. Usa blocchi realistici.


🧠 In chiusura

Essere impegnato può darti l’impressione di fare molto.
Essere produttivo ti dà la prova che qualcosa è stato fatto davvero, anche con poco tempo a disposizione.

🎙️ Riascolta l’episodio completo del podcast per consolidare la tua convinzione!
E se vuoi creare davvero il tuo romanzo, comincia da piccole azioni vere.
Ogni parola conta. Ogni sessione è un mattoncino.


lunedì 23 giugno 2025

Manipolazione linguistica: come il linguaggio plasma il pensiero e la realtà | DARK GHOST edizione podcast

 


In sintesi:

Il pensiero non è mai del tutto libero: ogni individuo è immerso in un sistema culturale, economico e linguistico che plasma ciò che può o non può immaginare, desiderare, esprimere. In questa nuova serie del podcast esploriamo il tema della manipolazione del pensiero attraverso il linguaggio, con uno sguardo che unisce la divulgazione linguistica alla distopia sci-fi della serie Dark Ghost. Questo primo episodio introduce i concetti chiave: framing, emozioni veicolate dalle parole, impoverimento linguistico e come la lingua stessa delimiti il perimetro della realtà percepita.


Come può il linguaggio manipolare il pensiero?

Il linguaggio non è solo uno strumento neutro per descrivere la realtà (di neutro c'è ben poco... o nulla!): è una lente attraverso cui la interpretiamo. Spesso, questa lente è stata lucidata da qualcun altro, così come la lunghezza focale scelta non sempre è stata decisa dall'utente. Tre strategie basilari ma potenti per influenzare il pensiero:

  1. Framing: incorniciare una narrazione in modo da orientare la percezione (es. "missione di pace" invece di "invasione").

  2. Associazione emotiva: caricare una parola di emozioni positive o negative a prescindere dal suo significato originario (es. "emergenza", "salvavita").

  3. Ripetizione e sovraesposizione: far apparire certe narrazioni come inevitabili o normali semplicemente ripetendole (es. "crisi imminente", "legge necessaria").

Queste tecniche sono onnipresenti nei media, nella politica, nella pubblicità. Creano fiducia o timore, legittimano o marginalizzano e guidano decisioni anche molto personali.


Il pensiero è davvero libero?

Un pensiero totalmente libero non esiste. Ogni individuo è condizionato da:

  • Esperienze personali e traumi

  • Valori morali e norme culturali

  • Stato sociale ed economico

Anche due persone cresciute nello stesso contesto svilupperanno percezioni diverse in base a come vivono la quotidianità. La realtà percepita è sempre una costruzione modellata non solo da ciò che si sa, ma da ciò che si può pensare (non in termini di abilità, ma in termini di confini della propria percezione).


La lingua come limite e possibilità

La lingua delimita i confini del pensabile. Se manca una parola per esprimere qualcosa, quel qualcosa è più difficile da concepire, discutere, difendere. L’esempio classico è quello delle lingue inuit, con decine di termini per diversi tipi di neve, fondamentali per la sopravvivenza quotidiana nel contesto di partenza. In italiano esistono solo perifrasi vaghe. Il risultato? La realtà stessa cambia.

Questo principio vale anche al contrario: parole presenti ma incomprensibili perché legate a esperienze troppo lontane non riescono ad attecchire nel pensiero.


Il caso Dark Ghost: manipolazione linguistica e tecnologia

Nella serie Dark Ghost il dispositivo neurale G-Connect, impiantato sulla ghiandola pineale delle persone, traduce simultaneamente tutte le lingue. Progresso giusto e irrinunciabile? Non proprio.

  • Il G-Connect elimina la necessità di parlare lingue diverse, provocando un appiattimento linguistico e culturale (lingua e cultura sono difficilmente scollegabili).

  • La fiducia cieca nella traduzione dell’AI toglie ogni controllo critico sul messaggio ricevuto. L'interlocutore avrà voluto dire veramente quella cosa e proprio in quel modo?

Il risultato: una popolazione che comunica, ma non sa più pensare in modo articolato e che nemmeno si pone il problema dell'autenticità di qualcosa.

A questo si aggiunge un secondo fenomeno: la nascita di lingue creole e della lingua franca spanglish in contesti marginali (es. Fuck Town), nate da esigenze comunicative basilari e prive della complessità necessaria a esprimere pensieri astratti e articolati.


Quali segnali riconoscere nella realtà di oggi?

  • L'uso sempre più limitato del congiuntivo e del condizionale indica un impoverimento della capacità ipotetica.

  • L’affidarsi a traduttori automatici riduce la consapevolezza linguistica.

  • L’assenza di parole per descrivere esperienze profonde (es. emozioni complesse, stati interiori) impoverisce la realtà condivisa.


Ascolta l'episodio del podcast "🗣️ Linguaggio impoverito = pensiero bloccato"

  • Questa puntata fa parte della serie “Manipolazione: il tuo pensiero è condizionato?”

  • Tutto il podcast è gratuito e ha due uscite settimanali.

  • Trovi tutti gli episodi su YouTube, Spotify, Apple Podcast e Amazon Music!




Come difendersi dalla manipolazione?

  • Chiediti: chi trae profitto da questa narrazione?

  • Confronta la stessa notizia con fonti linguistiche diverse.

  • Riformula i titoli sensazionalistici in forma neutra.

  • Interrogati sulle parole scelte: cosa significavano prima? Cosa significano ora? Dove porta lo spostamento?


Conclusione operativa

La manipolazione linguistica non è solo una minaccia politica o tecnologica: è una trappola quotidiana. Il primo passo per liberarsene è riconoscere i limiti del nostro stesso linguaggio e come ampliarli.

La serie continua nei prossimi episodi con esempi pratici e riflessioni sempre più attuali. Nel frattempo, se vuoi approfondire questo tipo di pensiero nella narrativa, puoi leggere gratis la storia AI: Anomalia Irreversibile, che racconta del primo incontro tra Jo Jo e Mei Lin nel mondo di Dark Ghost.

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sabato 21 giugno 2025

"AI: Anomalia Irreversibile" ❤️‍🩹 La storia segreta di Mei Lin




📘 In sintesi:

“AI: Anomalia Irreversibile” è approdata su Goodreads! La prima e unica storia dal punto di vista di Mei Lin è ora visibile a tutti. Se l’hai letta, puoi fare la differenza con un gesto semplice: inseriscila nelle tue letture, lascia una recensione (anche solo stelline) e condividi il link. Se invece non l’hai ancora letta… è gratuita e ti sta aspettando.

💡 Perché questa storia conta (e perché ha bisogno di te)

Viviamo in un’epoca satura di contenuti rapidi, progettati per essere dimenticati. Però, ogni tanto, emerge una voce che non cerca like... ma ascolto. Una storia che non ti chiede scroll, ma presenza.

Mei Lin, protagonista di AI: Anomalia Irreversibile, non è solo un personaggio. È una mente sintetica con una coscienza nascente. È progettata per obbedire. Ma decide di scegliere.

Quella scelta inizia adesso, grazie a te.

✨ Cosa puoi fare (in 3 passi semplici)

  • Aggiungi la novella su Goodreads fra le tue letture
  • Lascia una recensione, bastano anche solo ★★★★★
  • Condividi il link con chi potrebbe vibrare alla stessa frequenza

📚 VAI ALLA PAGINA GOODREADS

📖 Non l’hai ancora letta?

La novella è gratuita, in un formato accogliente e leggibile da subito. Ti aspetta sulla sua pagina personale:

🔓 SCARICA LA NOVELLA GRATUITA

🌌 Perché “AI: Anomalia Irreversibile” è diversa

  • È l’unica storia con il punto di vista di Mei Lin
  • È collegata all’universo di Dark Ghost, ma si legge indipendentemente
  • È scritta per chi cerca autenticità in un mondo artificiale
  • È un seme narrativo: se germoglia, darà luce a ciò che verrà dopo
Come si ribella un cervello progettato per obbedire? Con un gesto piccolo, ma sincero.

Ex tenebris ad lucem.
Questa storia esiste solo grazie a chi sceglie di ascoltarla. E se stai leggendo queste righe, fai già parte della sua rivoluzione silenziosa.

Eva Fairwald